Amazon deve rispondere di una nuova pesantissima accusa: l’azione legale collettiva fa tremare il colosso fondato da Jeff Bezos.
Amazon è certamente la piattaforma di e-commerce più utilizzata al mondo. Le ultime statistiche hanno fatto emergere che l’azienda fondata da Jeff Bezos ha superato i 300 milioni di clienti. Una platea vastissima che apprezza molto la capacità di Amazon di innovarsi costantemente e soddisfare le esigenze della clientela. Tuttavia non sono sempre tutte rose e fiori per il gigante dell’e-commerce: in questi anni, infatti, Amazon ha dovuto fronteggiare anche una serie di accuse, specialmente quelle lanciate dall’Antitrust.
Amazon presa di mira: l’accusa è grave, cosa succede
Stando a quanto riportato da Wired sembra proprio che siamo di fronte a un nuovo capitolo. Amazon deve rispondere di una nuova pesante accusa: stavolta è stata presa di mira la Buy Box, ovvero il riquadro della scheda prodotto che i clienti trovano a destra per aggiungere l’articolo stesso nel carrello.
L’azione legale collettiva mossa nei confronti della piattaforma di e-commerce riguarda proprio l’utilizzo che fa Amazon della Buy Box: grazie a questo sistema, infatti, il colosso spingerebbe gli utenti ad acquistare gli articoli che hanno un prezzo più elevato.
I clienti sono infatti portati a pensare che il prezzo presente nella Buy Box sia quello più basso, ma in realtà non è così. Gli utenti ignari si ritrovano quindi a spendere una cifra più alta per prodotti venduti a prezzi inferiori sempre su Amazon.
Sempre stando a quanto emerso nella denuncia, Amazon mette in evidenza gli articoli di quei rivenditori che utilizzano il suo servizio di consegna. Una mossa non casuale, dato che in questo modo l’azienda fondata da Jeff Bezos può ottenere commissioni più elevate sulla vendita di questi prodotti.
Ignorate le richieste della Commissione Europea: ora l’azienda rischia
Una pratica che Amazon porta avanti da diversi anni, dato che i venditori favoriti risultano tali almeno dal 2016. E’ quanto emerge dalle indagini effettuate anche dalle autorità statunitensi ed europee su questo comportamento dell’azienda.
Non è la prima volta che il gigante dell’e-commerce viene messo spalle al muro per presunti favoreggiamenti nei confronti di alcuni rivenditori. Due anni fa era stata la Commissione Europea a chiedere di trattare alla pari tutti i rivenditori al momento di decidere cosa inserire nella Buy Box.
Eppure in tutto questo tempo la società con sede a Beacon Hill non sembra aver mai cambiato il proprio modus operandi. Sono due vecchi clienti di Amazon, Jeffrey Taylor e Robert Selway, ad aver lanciato questa azione legale collettiva in difesa di tutte le persone che dal 2016 a oggi hanno effettuato almeno un acquisto con la Buy Box.