Apple ha deciso di proteggere il software in questo modo, al fine di conferire agli utenti un livello maggiore di sicurezza e tranquillità.
Negli ultimi anni, Apple ha adottato un approccio molto attento alla sicurezza dei suoi dispositivi, mettendo a disposizione degli esperti di sicurezza versioni speciali degli iPhone.
Tali dispositivi modificati, noti come Security Research Devices, sono progettati per consentire ai ricercatori di identificare e correggere potenziali vulnerabilità, garantendo così una maggiore protezione agli utenti. Scopriamo insieme come funzionano questi dispositivi e come, nei fatti, implementino la sicurezza.
Apple, la mossa per implementare la sicurezza del software
L’iniziativa rappresenta un passo in avanti, da parte dell’azienda, in quanto, come saprete, in passato Apple non si è mostrata così aperta.
Da questo atteggiamento chiuso è nato il fenomeno del jailbreaking, da parte di hacker e ricercatori, chiamati “jailbreakers“, che cercavano di bypassare le misure di sicurezza degli iPhone.
Di recente, un esperto di sicurezza, Gergely Kalman ha condiviso diverse informazioni sul funzionamento di questi iPhone speciali in un post pubblicato su X.
Eseguire il software con privilegi avanzati
Le istruzioni fornite con il dispositivo sottolineano, nei fatti, la facilità di utilizzo degli strumenti di sicurezza esistenti, grazie al sottosistema cryptex.
Ciò permette agli utenti di caricare ed eseguire il proprio software con privilegi avanzati, mantenendo – al contempo – attive le misure di sicurezza standard del dispositivo.
Tale funzione fornisce, dunque, la versatilità e le funzioni di un dispositivo jailbroken, senza compromettere l’integrità del sistema come, invece, accadeva quando si violava totalmente iOS con la procedura del jailbreak.
Come appaiono i Security Research Device
Non è facile avere l’opportunità di esaminare uno di questi iPhone modificati da Apple. Non è chiaro quanti di questi dispositivi siano – effettivamente – in circolazione e raramente sono esposti al pubblico.
Gergely Kalman, però, ha condiviso alcune informazioni sul dispositivo che ha ricevuto, che è simile a un iPhone 14 Pro, al quale è stata aggiunta la scritta “Security Research Device” visibile sullo schermo in modalità bloccata.
Inoltre, la confezione del dispositivo presenta etichette speciali che indicano di non rimuovere l’oggetto e che si tratta di proprietà di Apple, accompagnato, infine, da un numero di serie unico.
La scritta che rimanda alla proprietà detenuta da Apple
Un aspetto particolarmente interessante è la presenza di una scritta sull’iPhone che ne indica la proprietà esclusiva da parte di Apple. Ciò fa capire la natura riservata e proprietaria del dispositivo.
Tale dettaglio, in precedenza non divulgato, aggiunge ulteriore mistero sui dispositivi Security Research Devices di Apple, un progetto che – in un primo momento – aveva come obiettivo principale quello di contrastare il commercio illegale di prototipi di iPhone destinati ai criminali.
Vedremo, dunque, in futuro come evolverà tale progetto e se ci saranno ulteriori aperture, sul piano software, da parte del colosso di Cupertino.