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Conto Tv. La pay tv che sfidò Sky

Qualcuno di voi ricorda le avventure di Conto Tv? Oggi qui su UpGoView.it vi raccontiamo in breve la storia, anche divertente, di una piccola e audace pay tv di Cascina, in Toscana. Una piattaforma pay tv creata quando le piattaforme streaming nemmeno esistevano. Eppure, questa pay tv casereccia, ad un certo punto, tento si sfidare Sky. Quasi quasi riuscendoci anche. Caratterizzata dalla tipica ironia toscana e da un ampio repertorio di trasmissioni a luci rosse, Conto Tv ha lasciato il segno.

Conto Tv qualche problema a Sky lo creò davvero. E alla fine la più piccola pay tv mai esistita riuscì, pensate, anche a mettere le mani, pensate, sulla Champions League (trasmettendo le partite delle fasi preliminari).

Se siete amanti della storia della televisione digitale, non potete assolutamente perdere questo post. E anzi, se avete anche voi qualche ricordo di Conto Tv, in basso, ci trovate nello spazio commenti per ricordare un po’ insieme i tempi televisivi che furono. Ma facciamo qualche passo indietro, per rivivere insieme la storia, gloriosa, un po’ goffa, di Conto Tv.

La storia di Conto Tv

Conto Tv nasce nel 2003, da un’idea di un giovane imprenditore toscano: Marco Crispino. L’idea era puntare tutto sui programmi a luci rosse, sfruttando i decoder già distribuiti, quelli di Sky e il criptaggio abbastanza blindato targato Conax.

Per anni la televisione di Crispino galleggia senza farsi particolarmente notare. C’ è da dire che ai numeri alti del telecomando Sky (dopo gli 800), in quegli anni, bazzicavano diverse televisioni “di confine” con programmazioni decisamente bollenti.

L’anno della crescita di Conto Tv è invece il 2004. Ad un certo punto Crispino si stufa evidentemente delle luci rosse e prova a diversificare la programmazione. Da una parte, in questo momento storico, c’ è il gigante Sky, dall’altra, inizia l’avventura sul digitale terrestre dell’antagonista Mediaset Premium.

La piccola Conto Tv non può offrire niente di eccezionale, visto che i diritti costano e sono già stati distribuiti. Di giorno quindi, quando gli show hot si fermano, partono le lezioni di ginnastica e qualche programma musicale.

Per la grande svolta bisognerà però attendere il 2009. In quell’anno Conto Tv inizia mettere le mani sul calcio importante, presentandosi coraggiosamente a tavoli assolutamente inediti. Conto Tv si prende la fase preliminare della Coppa Uefa, riesce a conquistare match di Serie B in esclusiva assoluta. Assolda giornalisti importanti come Massimo Caputi e talvolta invia le giovani ragazze dei programmi hot a bordo campo, per i pre e i post partita.

Il tutto in un clima di dolce, affascinante improvvisazione. In pochi mesi Conto Tv moltiplica la propria offerta editoriale. Conto Tv diventa Conto Tv 1, il canale principale dell’offerta, al quale si aggiungono, per trasmettere più eventi in contemporanea, Conto Tv 2, 3 e 4.

Alla fine arriva anche un canale tematico, Justice Tv, dedicato ai temi della legislazione. Durerà però pochissimo.

Come il resto della piattaforma. Sul finire del decennio passato, attorno al 2009, il fondatore Marco Crispino tenta di fare di Conto Tv una seconda Europa 7. E allora giù di battaglie legali contro Sky che nel frattempo le interrompe la fornitura e la Lega, rea secondo loro di creare bandi poco aperti a soggetti indipendenti come la cenerentola Conto Tv.

Il progetto naufraga. E Conto Tv, dopo aver trasmesso partite importanti come quelle del Napoli, del Milan e della Fiorentina non riesce a conquistare il cuore del pubblico calciofilo. Il mix di adult e calcio (che in qualche modo più avanti riprenderà l’altra scomparsa Dahlia Tv) non basta a far innamorare i tifosi. Per la maggior parte scontenti del servizio reso.

Segnale instabile e sopratutto una gestione un po’ difficile dei permessi di visione. I canali Conto Tv trasmettono perlopiù in modalità pay per view e per ogni partita bisognava telefonare o navigare un sito (www.conto.tv) dal sapore un po’ troppo artigianale.

Solo nell’ultima fase Conto Tv provò a commercializzare pacchetti in modalità tradizionale pay, con una serie di partite incluse. Ma ormai, attorno al 2009 il destino della televisione era segnato.

Anche senza numeri importanti, Conto Tv dava fastidio a Sky che sul satellite aveva tutta l’intenzione di conservare il proprio ruolo di monopolista.

Come si può vedere dallo screen qui in alto per un certo periodo il canale principale Conto Tv 1 è stato disponibile anche sul digitale terrestre, distribuito attraverso alcuni mux locali, con una copertura italiana a macchia di leopardo.

Le altre reti sono invece sempre rimaste esclusivamente sul sat. Tra queste Conto Tv 2, interamente dedicata a sport e programmi per adulti e Conto Tv 3, alternativa al canale principale in caso di più programmi in contemporanea.

Nel 2010 Conto Tv, già in difficoltà nell’acquisizione dei diritti sportivi provò a virare nuovamente verso nuovi business, diversificando la propria offerta con la già citata Justice Tv.

Si trattò del primo (e finora unico) canale italiano interamente dedicato allo studio delle materie giuridiche. Un canale forse un po’ pensato per addetti ai lavori che, ovviamente, non decollò. Nella fase iniziale i pochi video prodotti dal canale venivano diffusi in modalità free to air via satellite.

Lo slogan del canale era “Senza Justice Tv sei colpevole anche tu!”.

La fine di Conto Tv

Conto Tv ufficialmente muore nel 2013, quando il tribunale di Milano rigetta il ricorso dell’emittente contro la sospensione dei servizi attuata da Sky Italia.

Il Tribunale dichiara legittimi i motivi di Sky Italia, visti i reiterati inadempimenti dell’emittente di Marco Crispino e condanna la società toscana anche al pagamento delle spese legali.

È la fine di un’avventura d’altri tempi, con un Davide un po’ troppo scaltro che alla fine è stato massacrato da Golia. Il piccolo impero catodico di Conto Tv spegne per sempre il proprio segnale.

Avete qualche ricordo della defunta Conto Tv? Fatecelo sapere utilizzando lo spazio commenti qui in basso

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