Dallo scorso 2 febbraio è stata attivata la piattaforma Piracy Shield. Si tratta di uno strumento per scoprire gli utenti che guardano le partite di Serie A in modo illegale. Quali sono stati i primi risultati di questo sistema contro la pirateria? Scopriamo quanti utenti sono stati già bloccati.
Uno dei più grandi problemi per le piattaforme streaming e per le varie emittenti televisive a pagamento è, senza dubbio, legato all’aspetto della pirateria. Nonostante si cerchi in tutti i modi di disincentivare l’utilizzo di piattaforme illegali per guardare partite di calcio, film e serie TV, la battaglia non è stata certamente vinta. Sono tantissimi, infatti, gli utenti che si comportano in questo modo e “boicottano” i sistemi legali.
Negli ultimi mesi la Lega Serie A di calcio del nostro Paese ha deciso di progettare un sistema per bloccare chi guarda le partite, senza poterlo fare, su piattaforme pirata. Si chiama Piracy Shield, infatti, la piattaforma – per così dire – contro il “pezzotto”, vale a dire il sistema così denominato da chi sfrutta metodi illegali per visionare i match del massimo campionato calcistico.
Questa piattaforma ha preso vita lo scorso 2 febbraio. Quali risultati importanti ha raggiunto nei primi giorni d’utilizzo? Scopriamo tutti i dettagli a riguardo.
Piracy Shield: ecco com’è andata al debutto la piattaforma antipirateria
Piracy Shield è la piattaforma che si pone l’arduo obiettivo di sconfiggere o, comunque, di limitare il più possibile la diffusione delle partite di calcio su siti illegali. Essa è stata fornita dall’AGCOM alla Lega Serie A di calcio, la quale ha dato il compito di progettare il tutto al meglio alla startup SP Tech.
Con un po’ di ritardo rispetto a quanto annunciato, nel mese di febbraio la piattaforma Piracy Shield è finalmente partita. Le prime partite di calcio che sono state bloccate dalla piattaforma sono state quelle della 23° giornata del campionato di calcio di Serie A. L’AGCOM ha stilato nelle ultime ore un primo bilancio sui risultati ottenuti.
Tutti i risultati
Nel corso della prima settimana d’uso, AGCOM informa che sono stati già scoperti e chiusi 65 DNS, vale a dire i domini dei siti web, e ben 8 indirizzi IP, cioè i server che trasmettono i dati ai siti. Un risultato che è stato ritenuto buono, come prima prova.
Stando ai primi dati, l’80% degli utenti ha subito il “blocco” della partita sulle piattaforme illegali che utilizzava in precedenza per guardare film e partite senza pagare.
Gli utenti non corrono rischi legali. La Lega Serie A, infatti, con questa piattaforma vuole semplicemente bloccare i contenuti. Inoltre, vuole spingere gli utenti ad abbonarsi alle piattaforme come Sky e Dazn.
Piracy Shield, quindi, ha l’obiettivo di tutelare le società di calcio e la Lega Serie A.