Sono tantissimi i rifiuti elettronici che si creano ogni anno. In pochi casi, però, cellulari ed elettrodomestici vengono smaltiti nel modo corretto. In questo testo ti facciamo scoprire come compiere questa operazione nel modo corretto e cosa, invece, non andare a fare nel modo più assoluto. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Il ciclo di vita dei vari elettrodomestici ha tempi che variano di caso in caso. Per gli smartphone, per esempio, mediamente esso si attesta sui 3 anni. Questo non vuol dire che dopo questo periodo i cellulari non siano più funzionanti, ma semplicemente ogni utente desidera cambiare il proprio dispositivo con qualcosa di maggiormente nuovo e tecnologicamente avanzato.
Stiamo, come anticipato, parlando di medie. C’è anche chi decide di mantenere il suo telefono più a lungo. Al netto di questo esempio sugli smartphone, però, quello che ci preme sottolineare di seguito fa riferimento a un argomento spesso poco trattato e conosciuto.
Come si riciclano i vari rifiuti elettronici? Quali sono le mosse giuste da adottare e quali, al contrario, dovranno essere evitate? Nei prossimi paragrafi ti daremo tutte le indicazioni su questo argomento specifico, in modo tale che d’ora in avanti non commetterai più alcun errore e darai una mano all’ambiente.
Come si riciclano i rifiuti elettronici
Stando agli ultimi dati in possesso, forniti dal Global E-Waste-Monitor, poco meno del 20% dei vari dispositivi elettronici vengono riciclati nel modo corretto. Questa “mancanza” ha un duplice effetto negativo. Oltre all’evidente danno ambientale che si crea, c’è anche uno spreco di materiale elettronico che potrebbe ancora servire ed essere del tutto o in parte recuperato.
Un altro dato balza all’occhio. Solo restando in Italia, in ogni abitazione ci sono almeno 6-8 dispositivi elettronici chiusi in un cassetto o in garage e non smaltiti. Un vero e proprio spreco.
Quello che vogliamo dire con forza è che smartphone, lavatrici, vecchie TV, lavastoviglie, forni, computer e tanto altro non rappresentano dei normali rifiuti da smaltire nell’indifferenziata. Essi sono RAEE, vale a dire rifiuti elettronici speciali. Il loro smaltimento è regolamentato dalla legge del nostro Paese, ma in pochi lo sanno.
Le mosse giuste da fare e quelle da evitare
I rifiuti elettronici devono essere smaltiti in modo diverso rispetto alla normale spazzatura. Essi, infatti, devono essere portati presso l’area ecologica più vicina. Qui, gli addetti provvederanno allo smaltimento, inviando il tutto nei vari impianti di trattamento. Questa procedura eviterà che sostanze tossiche e inquinanti possano disperdersi nell’ambiente. Inoltre, si darà vita al riciclo delle materie prime.
Per i rifiuti elettronici molto grandi è possibile richiedere il ritiro presso la propria abitazione. Tutti i RAEE non dovranno mai essere buttati nel sacchetto della raccolta indifferenziata. Essi, infatti, non dovranno assolutamente mischiarsi con tutti gli altri normali rifiuti.